Multi Tenant vs Single Tenant: tutto quello che c’è da sapere!

Quando si tratta di gestire organizzazioni complesse, oppure quando è necessario prendere decisioni strategiche in merito alla gestione IT a seguito di accorpamenti o acquisizioni di rami d’azienda, la scelta fra una gestione basata su un singolo o più tenant può essere strategica. Si tratta di un tema complesso, la cui risposta non dipende esclusivamente da fattori tecnici, ma anche organizzativi. Quindi, in una scelta multi tenant vs single tenant, di quali fattori è necessario tenere conto? Ecco una panoramica.

Tenant: definizione e fondamenti

In informatica, un tenant è un’istanza dedicata di un servizio o di un’applicazione, usata da un’organizzazione o da un gruppo di utenti. Ciascun tenant ha la possibilità di avere configurazioni e personalizzazioni diverse e, naturalmente, i propri dati separati da altre organizzazioni che usano gli stessi servizi. L’esempio più noto di gestione basata su tenant è Microsoft 365, in cui ciascuna istanza ha la propria Azure Active Directory, i propri utenti, gruppi e impostazioni delle applicazioni.

Dal punto di vista formale, dunque, in una gestione multi tenant ciascuna unità organizzativa è, a tutti gli effetti, un ecosistema a sé stante, con maggiore autonomia, mentre nel single tenant si ha una maggiore convergenza di dati, informazioni e soprattutto una considerevole semplificazione della gestione.

Multi Tenant vs Single Tenant: caratteristiche e vantaggi

Vediamo ora, più nel dettaglio, quali sono le principali opportunità offerte da ciascuna delle due configurazioni.

Single Tenant

In questo contesto, le operazioni amministrative avvengono attraverso una console di controllo unificata, che facilita sia le operazioni di gestione sia quelle di verifica, manutenzione e analisi. Ricordiamo, per punti, alcuni dei vantaggi principali:

  • Maggiore controllo: gli amministratori possono esercitare un controllo totale sull’ambiente tecnologico: infrastruttura, sicurezza e gestione dei dati.
  • Maggiore personalizzazione: in questo contesto si ha in genere la massima flessibilità offerta dal fornitore in termini di configurazione e gestione.
  • Migliore isolamento: ogni tenant ha istanze e archiviazione completamente isolate da altre organizzazioni.
  • Migliore conformità: in alcuni settori, come il settore sanitario o finanziario, la compliance è un adempimento normativo, oltre a un bisogno strategico. Gli ambienti Single tenant offrono maggiore controllo e responsabilità sulla conformità normativa.

Multi Tenant

Questo contesto offre il vantaggio di poter condividere fra più organizzazioni lo stesso ambiente tecnologico, come un’infrastruttura cloud o un’applicazione web, in modo sicuro ed efficiente. Oltre a questo, ecco alcuni vantaggi delle configurazioni multi tenant:

  • Scalabilità: poter aggiungere o eliminare risorse in ogni singola organizzazione permette una maggiore flessibilità operativa, anche per quanto riguarda le voci di costo e la loro distribuzione.
  • Efficienza operativa: applicando logiche di scala, è possibile ottimizzare i costi di gestione dei tenant e le risorse dedicate a ciascuno.
  • Sicurezza: l’isolamento intrinseco del tenant permette di ottenere il vantaggio di una maggiore protezione di dati e applicazioni.

Come scegliere fra single tenant e multi tenant

In termini generali, la scelta non dipende esclusivamente da fattori tecnologici, ma soprattutto da elementi strategici. Come linea di principio generale, la configurazione single tenant è preferibile quando è necessaria una maggiore coerenza interna e una migliore condivisione delle risorse, dai dati agli strumenti di collaborazione, in modo trasversale. Il Single Tenant inoltre gode di una maggiore semplicità gestionale, dal momento che, come abbiamo visto, ogni utente e servizio viene gestito da un singolo pannello di controllo. La configurazione multi tenant, dal canto suo, offre una maggiore indipendenza fra le unità organizzative e permette riorganizzazioni più agili, come nel caso di cessione di rami di azienda o distaccamenti, limitando però la permeabilità di dati e servizi.

Per esempio, un utente che debba accedere a più tenant della stessa organizzazione dovrà farlo con set di credenziali separati: un vantaggio per la sicurezza, ma un problema per l’esperienza utente. Alcuni provider, per esempio Microsoft, offrono soluzioni parziali a questo, offrendo modalità per l’accesso unificato come la Collaborazione B2B di Azure AD.

Una scelta strategica

In definitiva, se l’azienda desidera una collaborazione senza particolari limitazioni e un’esperienza utente il più lineare possibile, la soluzione single tenant è senza dubbio quella più percorribile. In generale, invece uno scenario multi-tenant è più adatto in casi specifici – per esempio, aziende organizzate in divisioni o società diverse in cui c’è un certo livello di mobilità. Si tratta in ogni caso di una scelta molto rilevante, in cui è necessario farsi guidare sia dagli aspetti tecnologici, sia, soprattutto, da quelli strategici e organizzativi. Le esigenze operative, infatti, pur essendo fondamentali, potrebbero essere derogate a favore di esigenze aziendali di più ampio respiro.

Scarica il whitepaper per approfondire l’argomento!