Morellato sceglie Microsoft 365: una nuova piattaforma per una collaborazione globale, sicura e strategica
Una collaboration platform non è solo un’infrastruttura tecnologica. È un ecosistema relazionale che permette alle persone di lavorare insieme in modo fluido, strutturato, sicuro. Ed è proprio questo l’obiettivo che Morellato, uno dei principali gruppi europei nel settore gioielleria e orologeria, si è dato quando ha deciso di ripensare le modalità con cui i team, dislocati in più Paesi e attivi su canali differenti, comunicano, si scambiano informazioni e si coordinano ogni giorno.
“Il nostro obiettivo era costruire una visione unica, non solo a livello tecnico, ma anche culturale” – racconta Davide Ruzza, Technology Manager di Morellato Group.
“Volevamo abilitare uno spazio condiviso con regole chiare e funzionali per tutti, risolvendo la gestione degli accessi e le politiche di sicurezza, orchestrando in modo centralizzato la governance di tutti i canali di comunicazione.”
Un gruppo globale con una forte identità locale
Fondata nel 1930 come produttore di cinturini in pelle per orologi, Morellato è oggi una realtà industriale integrata, presente in oltre 10 Paesi, con più di 650 negozi diretti (di cui quasi 300 in Italia e il resto tra Germania, Austria, Francia, Dubai e Cina). Il gruppo controlla il ciclo completo di progettazione, produzione e distribuzione di gioielli, orologi e materiali POP, combinando marchi propri, brand in licenza e brand distribuiti.
Questo modello consente al gruppo di mantenere coerenza, velocità e controllo lungo tutta la catena del valore, ma richiede una governance solida e strumenti di collaborazione in grado di connettere in tempo reale tutte le anime dell’organizzazione.
“Morellato è un ecosistema articolato, coordinato da una governance centralizzata ma attenta alle specificità locali, con esigenze diverse a seconda del Paese, del canale e della funzione aziendale – spiega Ruzza –. L’evoluzione del business ci ha portato a voler consolidare e razionalizzare gli strumenti con cui comunichiamo e collaboriamo ogni giorno.”
Dall’esigenza di cambiamento a un progetto strategico
Con l’espansione internazionale e l’affermazione di un modello operativo sempre più multicanale, multicountry e multipiattaforma, Morellato ha sentito l’esigenza di omogeneizzare e consolidare gli strumenti digitali usati nei vari team e mercati.
La decisione è stata quella di abbandonare Google Workspace per passare a Microsoft 365, in un percorso che ha richiesto non solo una migrazione tecnica, ma una trasformazione culturale e organizzativa.
Per farlo, l’azienda ha scelto come partner WeAreProject, con cui aveva già collaborato in passato.
Assessment: ascoltare prima di agire
Il progetto è partito da un assessment interno approfondito, durato circa tre mesi, che ha coinvolto profili molto eterogenei in azienda, non solo IT.
“Ascoltare le persone è stato importante tanto quanto analizzare sistemi, flussi e configurazioni – racconta Fabio Ferri, Project Manager di WeAreProject –.
Ogni funzione aveva il proprio vissuto digitale, ogni country la propria autonomia operativa. Per costruire una roadmap sostenibile, bisognava partire da una diagnosi condivisa della realtà.”
Questo momento di riflessione ha permesso di individuare:
- le differenze culturali e operative tra i vari team (es. retail vs corporate);
- i limiti nella gestione attuale di permessi, spazi, comunicazioni e archivi;
- la necessità di un modello standard ma flessibile, capace di adattarsi al business.
La transizione: formazione, supporto e adozione progressiva
Una delle sfide più significative è stata quella di gestire il passaggio da Google Workspace a Microsoft 365, soprattutto per quanto riguarda la posta e l’organizzazione dei contenuti. Molti team, ad esempio, erano abituati ad archivi infiniti e destrutturati, senza regole condivise.
“Non bastava migrare i dati: era necessario insegnare alle persone a scegliere cosa mantenere e come organizzarli” – spiega Ruzza.
Per questo la transizione è stata gestita in modo:
- graduale, con step progressivi per evitare discontinuità operative;
- accompagnato, con onboarding dedicati, supporto help desk e attività di formazione;
- mirato, differenziando le azioni in base alle aree aziendali (headquarter, retail, canali internazionali).
Non tutti i team hanno reagito allo stesso modo. Mentre alcune aree corporate si sono dimostrate più caute, la componente retail – inizialmente considerata “a rischio” – si è dimostrata tra le più reattive e collaborative.
A febbraio 2025, tutte le country erano completamente operative sulla nuova piattaforma Microsoft 365.
I risultati: una collaborazione più consapevole e sicura
L’impatto è stato tangibile su più fronti:
Sicurezza
- Introduzione sistematica dell’autenticazione a più fattori (MFA)
- Gestione centralizzata degli accessi alle informazioni sensibili
Governance
- Regole condivise e standardizzate su archiviazione e condivisione
- Maggiore tracciabilità e responsabilizzazione
Efficienza IT
- Un supporto interno più reattivo e meno orientato all’emergenza
- Strutture più snelle, processi più chiari
“Il valore non sta solo nella tecnologia adottata, ma nel metodo, nella capacità dell’azienda di guardare avanti, imparare, adattarsi” – conclude Ruzza –.
“Abbiamo creato le condizioni per una governance più solida e un sistema scalabile, allineato agli obiettivi di crescita del gruppo.”
Una base solida per il futuro
Il progetto non è solo un caso di successo tecnologico, ma un esempio concreto di come un’azienda possa usare il cambiamento digitale come leva di trasformazione organizzativa.
In uno scenario globale sempre più distribuito, veloce e complesso, la collaboration platform non è più un optional, ma un pilastro strategico.
E Morellato ha dimostrato di saperlo affrontare con lucidità, metodo e visione.
